Il mercatino fintamente etnico sarà chiuso e smantellato


Il mercatino fintamente etnico riaperto dalla precedente amministrazione a fine consiliatura sarà chiuso e smantellato. Non ci sono tentennamenti, né ripensamenti da parte di Forza Italia, né dal centrodestra, sul punto. Alla Corte dei Conti ci andrà a finire chi ha deciso di spendere in maniera dissennata 250mila euro per una scelta politica assurda e priva di qualunque logica. Se poi qualche commerciante avesse già pagato l’occupazione dello stallo sino a fine anno, gli verrà restituita la cifra versata e non usufruita, ma quel mercatino sparirà dal centro cittadino”.
Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Roberto Renzetti intervenendo nel dibattito inerente il mercatino etnico.
“Nel centrodestra non si registrano spaccature né, peggio, ripensamenti sulla vicenda del mercatino ripristinato dalla giunta Alessandrini sotto il tunnel della ferrovia – ha detto Renzetti -. Siamo stati sempre contrari a quell’intervento costato alle tasche degli abruzzesi 250mila euro e soprattutto fonte di insicurezza sociale e di pericolo. Ricordo che il vecchio mercato sulle aree di risulta non è stato smantellato per una scelta politica, ma su ordine della Prefettura e della Questura perché alcune indagini avevano dimostrato che quell’assembramento caotico di bancarelle era ‘la più grande centrale di contraffazione del centrosud Italia’. Una volta portati via gli stalli abusivi, abbiamo dimostrato in ogni maniera che se si vogliono integrare con il tessuto del territorio gli ambulanti extracomunitari in possesso di regolare licenza commerciale,  non occorreva rimetterli in quel mercatino, spostato di qualche metro, ma si doveva piuttosto distribuirli all’interno dei mercati rionali quotidiani, permettere loro di lavorare fianco a fianco degli ambulanti italiani alle stesse condizioni. E invece nulla: l’allora sindaco Alessandrini nell’ultimo disperato tentativo di tenere insieme le varie frange della sua fragile coalizione, ha speso 250mila euro per ricreare un mercato sotto uno dei tunnel ferroviari, tunnel che da mesi ormai è vuoto. A terra sono disegnati un centinaio di stalli, ma in realtà un solo ambulante straniero staziona dentro; tutti gli altri, cui sono stati assegnati gli stalli, hanno disertato quel mercato, che allora, ci pare evidente, non piace né a loro né a noi. Chiaro dunque l’iter che andremo a seguire e che abbiamo promesso ai pescaresi: il mercatino – ha ribadito il Capogruppo Renzetti – verrà chiuso, smantellato e riconvertito per altri utilizzi, riaprendo il discorso anche con RFI. Abbiamo tenuto sotto stretta osservazione quel tunnel negli ultimi mesi e, visto che è sempre vuoto, non è possibile continuare a tenerlo abbandonato. Alla Corte dei Conti non andremo noi, ma ci dovranno andare coloro che hanno voluto sostenere spese folli per un mercatino inesistente. E semmai risultasse qualche ambulante che, senza neanche utilizzare il tunnel, ha già pagato in un’unica soluzione l’occupazione dello stallo per tutto l’anno, gli restituiremo, evidentemente, la somma versata”.

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