LA REGIONE ABRUZZO AL GOVERNO: “STATO DI EMERGENZA PER IL GRAN SASSO”


Valutare se sussistano le condizioni per lo stato di emergenza e nominare un commissario, con “pieni poteri e risorse per sciogliere tutti i nodi e mettere in sicurezza il sistema”. E’ quanto chiede al Governo la Regione Abruzzo, con un’apposita delibera di Giunta approvata oggi, a proposito dell’area del Gran Sasso dove insistono il traforo autostradale e i Laboratori dell’Infn, contestualmente alla captazione delle acque potabili. “Una situazione unica al mondo che impone decisioni importanti ed emergenziali” dice il governatore, Marco Marsilio.
A margine della seduta di Giunta, il presidente Marsilio e il vicepresidente ed assessore al Sistema idrico, Emanuele Imprudente, hanno sottolineato che comunque al momento “non c’è una situazione di emergenza e non ci sono problemi per l’acqua”, grazie a “protocolli e dispositivi per il monitoraggio costante”. Nel 2017 nell’area in questione si verificò un incidente ambientale, cui seguì la nomina, da parte della regione, di un gruppo di lavoro composto da tutti i soggetti interessati; un altro incidente ambientale avvenne nel 2002.
Sottolineando che “non c’è altro luogo in cui un traforo autostradale nasconde al suo interno un laboratorio di rilevanza internazionale e tutto attorno a questo sistema c’è una falda acquifera da cui gli acquedotti di Teramo e L’Aquila captano le acque”, Marsilio evidenzia che “questo provoca problemi che tutti conosciamo e abbiamo già vissuto”.
“Non c’è più tempo da perdere – dice il governatore – è da troppo che assistiamo ad un rimpallo di responsabilità. La Giunta oggi ha deliberato la richiesta al Governo di valutare lo stato di emergenza, la unicità della situazione del Gran Sasso perché è necessario che ci sia un’assunzione di responsabilità a tutti i livelli. La Regione non ha competenze dirette: non è né proprietaria degli impianti né dell’autostrada e non può spendere le risorse che servono per fare gli interventi importanti che devono essere fatti”.
“La Regione – aggiunge – si pone in un atteggiamento collaborativo e propositivo con il Governo. A nostro avviso il Governo deve nominare un commissario che abbia i poteri e le risorse per sciogliere tutti i nodi, per mettere in sicurezza e a regime tutto questo sistema e garantire contemporaneamente la sicurezza e la captazione delle acque, la percorribilità dell’autostrada e del traforo e la funzionalità ed operatività dei laboratori”.
Sui tempi e sulle modalità degli interventi, come la chiusura del traforo, Imprudente sottolinea che “non può essere la politica a dirlo, ma servono tecnici che possano valutare come gestire i sistemi contemporaneamente. I tempi – afferma l’assessore – non possono che essere dettati dall’azione stessa che metterà in piedi il commissario, perché ad oggi abbiamo soltanto degli studi che la passata Giunta ha trasmesso”.

“Chiediamo la nomina di un soggetto che abbia ampi poteri, che possa fare progetti veri e non gli studi, che possa quantificare le risorse necessarie e i tempi dell’intervento. E’ un problema di cui si parla da venti anni, senza che si sia mai arrivati ad una soluzione definitiva. Noi – conclude – vogliamo trovarla, nell’interesse della salute degli abruzzesi, nell’interesse delle persone che quotidianamente passano sotto al traforo e nell’interesse della scienza internazionale”.


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