OMICIDIO ALESSANDRO NERI, ARRESTI E PERQUISIZIONI ANCHE A CHIETI“


Gli arrestati avevano un'attività di spaccio di droga con base nel rione di San Donato. La banda adottava un atteggiamento violento e prevaricatore che si è consumato anche con l'incendio di automobili di clienti non puntuali nel pagamento delle forniture.

Omicidio Alessandro Neri, in manette 6 persone per l'Operazione Satellite [FOTO]
Svolta nell'omicidio di Alessandro Neri: in manette 6 persone per l'Operazione Satellite condotta dal Nucleo Carabinieri del maggiore Alessandro Di Pietro


Omicidio Alessandro Neri, in manette 6 persone per l'Operazione Satellite [FOTO]

Ci sono, inoltre, 12 indagati. Gli arresti rappresentano una tappa fondamentale delle indagini riguardanti il caso del delitto di "Nerino", come veniva soprannominato il giovane dagli amici.Svolta nell'omicidio di Alessandro Neri: in manette 6 persone per l'Operazione Satellite condotta dal Nucleo Carabinieri del maggiore Alessandro Di Pietro.
I 6 arrestati, che avevano un'attività di spaccio di droga con base nel rione di San Donato, sono:
  • Flaviano Spinelli
  • i fratelli Junior e Yordan Insolia
  • Marco Lapenta
  • Giulia Spinelli
  • Christian De Sanctis  
Smerciati svariati etti di cocaina con migliaia di euro che entravano nelle tasche degli arrestati e degli indagati. La droga era l'attività principale, ma non la sola: c'erano infatti anche la detenzione e il porto di armi tra pistole, fucili e altro. La banda adottava un atteggiamento violento e prevaricatore che si è consumato anche con l'incendio di auto di clienti non puntuali nel pagamento delle forniture di stupefacenti.
Gli inquirenti hanno altresì appurato che una pistola fu acquistata da Junior Insolia insieme ad Alessandro Neri. Nello specifico, la pistola comprata da Insolia e Neri è una calibro 9 che veniva usata per minacciare le persone, mentre l'arma che uccise Alessandro era una calibro 7.
Gli arrestati erano tra le persone più vicine alla famiglia Neri ed erano presenti nel suo nucleo familiare. Spiega il comandante provinciale dei Carabinieri, Marco Riscaldati:
"Alessandro Neri era un ragazzo molto attento e premuroso, che agiva con molta cautela ma era contiguo con questo ambiente. Era considerato colui che "investiva" denaro nel supportare le attività delinquenziali di una parte degli arrestati. Credeva che nella visione della vita potesse essere questo un ambito dal quale ricavare proventi per risollevare le sorti della famiglia. Era collaterale a questo gruppo, non organico. C'era grande rispetto e una grande ambizione. Il fatto che uno degli arrestati dichiari dell'acquisto di una pistola con Neri è segno evidente della contiguità. Queste 18 persone sono rappresentative del mondo dello spaccio di droga nel Pescarese. Parliamo di soggetti che si muovevano come piccoli satelliti, in maniera autonoma, ma essendo poi in grado di interagire".
In un caso anche una bambina di 11 anni è stata inconsapevole corriere di una dose di droga. Aggiunge Riscaldati:
"Si tratta di uno snodo importante nell'indagine sull'omicidio Neri. Siamo di fronte a un gruppo che di questa attività faceva il fulcro in maniera cinica".
Un centinaio di militari dell'Arma hanno eseguito arresti e perquisizioni a Pescara, Silvi, Chieti, Francavilla al Mare e Teramo. Rinvenuti e sequestrati circa 100 grammi di sostanza stupefacente.

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