Rapina in villa a Lanciano: straniero anche il capo della banda

E’ ancora aperta la caccia al capo della banda di malviventi stranieri che nella notte tra sabato e domenica scorsi hanno messo a segno la violenta rapina ai danni dei coniugi Martelli nella loro villa di Lanciano. In conferenza stampa il Dirigente della Polizia di Stato ha precisato che non c’è nessuna donna coinvolta nell’inchiesta. I fermati, tutti stranieri, parlano benissimo l’italiano. Sabato 29 l’interrogatorio di garanzia dei tre fermati.

“Il quarto uomo è romeno? Mai detto che é romeno, ma certamente non è pugliese, per di più i tre fermati ieri parlano benissimo l’italiano”. Erano state le vittime delle altre rapine a indicare come capo della banda che ha terrorizzato il Lancianese un uomo che parlava con l’accento pugliese ma Alfredo Fabbrocini, primo dirigente dello Sco della Polizia durante la conferenza stampa a Lanciano ha, di fatto, sconfessato i testimoni, smontando la pista dell’italiano. Ha anche spiegato che nell’inchiesta non c’è una donna. Intanto si è appreso che la Procura di Lanciano sta valutando l’ipotesi di riunire in un unico fascicolo tutte le rapine in villa cruente perpetrate nell’ultimo anno nel Lancianese. L’indiscrezione è corroborata dalle indicazioni che sono giunte agli investigatori di iniziare la verifica comparativa dei singoli fascicoli dopo che saranno concluse le analisi del Dna relative alla rapina ai coniugi Martelli per verificare se questi o altri elementi possano configurare gli stessi autori. Non è da escludere che, nel fascicolo lancianese, possa essere inserita anche la documentazione relativa alla rapina di Guardiagrele ai commercianti di carni Jubatti le cui indagini sono state condotte dai carabinieri di Chieti per conto della Procura del capoluogo teatino. I tre fermati saranno interrogati sabato 29 settembre dal gip di Lanciano Massimo Canosa.
 “È stato un lavoro egregio e fatto con grande professionalità che ha portato in breve tempo alla soluzione della vicenda della rapina nella villa dei coniugi Martelli. Questa risposta, con l’arresto di tre romeni, è la conferma che un lavoro fatto seriamente premia. Ciò per ridare fiducia alla collettività per non intaccare la sicurezza dei cittadini, questo lo dovevamo anche moralmente ai coniugi Martelli”. Così il questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello, alla conferenza stampa coordinata dal procuratore capo di Lanciano Mirvana Di Serio, dove si è fatto il punto investigativo sul sanguinario atto criminale avvenuto domenica scorsa a Lanciano ai danni di Carlo Martelli e della moglie, Niva Bazzan, mutilata a un orecchio. Il dirigente dello Sco di Roma, Alfredo Fabbrocini, ha rimarcato la necessità di accelerare le indagini quando c’è stata la certezza che la banda romena era in fuga a bordo di una Golf nera bloccata a seguito di incidente stradale. “Non potevamo permetterci questa sconfitta, dice Fabbrocini. Ci ha sorpreso scoprire che la banda non veniva da altri posti ma viveva nel cuore di Lanciano”.
IL SERVIZIO DEL TG8:
Applausi ieri alle Forze dell’ordine da parte della folla che, si è raccolta in strada ed ha inveito con insulti contro i tre fermati.
“Esprimo a nome della comunità lancianese orgoglio e gratitudine per il lavoro delle forze dell’ordine e degli inquirenti, che ha permesso di assicurare in tempi rapidissimi alla giustizia i presunti responsabili dell’efferata rapina ai danni dei coniugi Martelli”: è quanto ha affermato il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo. “Rinnovando la totale fiducia negli organi dello Stato, rivolgo un sincero e sentito ringraziamento alle forze dell’ordine impegnate nella persona del Prefetto di Chieti, Antonio Corona, e alla Procura della Repubblica di Lanciano nella persona del Procuratore capo Mirvana Di Serio”.
“I tre indagati si stavano danno alla fuga. Avevano ripulito la loro abitazione e si allontanavano con i loro effetti personali. Sussistono gravi indizi di colpevolezza. E’ stato svolto un lavoro in soli quattro giorni. Questo provvedimento è stato adottato grazie alla collaborazione e al lavoro assiduo tra polizia e carabinieri. Ora il provvedimento di fermo verrà sottoposto a convalida dal gip”. Lo ha dichiarato il procuratore di Lanciano, Mirvana Di Serio, a commento della rapina subita in casa, domenica scorsa dai coniugi Martelli. “Gli indagati devono rispondere di rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di armi. Il fermo si è reso necessario perché i tre indagati si stavano dando alla fuga: nei loro confronti esistono gravi indizi di colpevolezza”.
Al momento si trovano in stato di fermo 3 Romeni, due fratelli e un cugino. Le ricerche sono incentrate per l’individuazione del quarto bandito, presunto capo della banda, l’uomo che avrebbe mutilato un orecchio alla moglie del chirurgo Martelli.

Il questore di Chieti, Ruggiero Borzaccchiello, ha affermato che con il fermo dei tre presunti rapinatori che hanno aggredito brutalmente nella loro abitazione i coniugi Martelli “abbiamo ridato fiducia e tranquillità alla collettività. Lo dovevano soprattutto proprio ai coniugi Martelli. Pochi episodi, pur essendo gravi, non possono intaccare la sicurezza della provincia”.
“Da qualche ora avevamo sotto controllo l’autovettura dei rapinatori per una serie di reati contro il patrimonio che in passato erano avvenuti in zona, anche con atti violenti”. Lo ha detto il colonnello Florimondo Forleo, comandante provinciale dei carabinieri, durante la conferenza stampa in Procura a Lanciano. “Dal gps abbiamo avuto la conferma che la loro macchina era nei pressi della villa per tutta la durata della rapina ai coniugi Martelli. Avevamo iniziato da mesi un’attività investigativa che aveva permesso di identificare un gruppo di romeni responsabili almeno di sei furti e spaccate sul territorio: le indagini ci hanno permesso di fare collegamenti”.

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