Pescara, rissa e coltellate per la musica alta: gravi zio e nipote
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Lite nella zona delle case popolari di via Rigopiano: la squadra mobile arresta per tentato omicidio padre e due figli, ricercato un quarto aggressore
PESCARA. Tentato omicidio. Questo il reato per cui sono stati arrestate tre persone, mentre una quarta è ricercata, in seguito alla violenta rissa che si è verificata nel primo pomeriggio di giovedì nella zona delle case popolari di via Rigopiano: zio e nipote di 32 e 22 anni sono stati ricoverati in prognosi riservata nei reparti di chirurgia toracica e chirurgia per le coltellate ricevute al torace.
A finire in manette Muhamet Neziri, 43enne originario della Serbia-Montenegro già noto alle forze dell'ordine, e 2 dei suoi 5 figli: Tyson e un minorenne del quale non è stata rivelata l'identità. Un terzo figlio è invece attualmente ricercato. Alla base della furente lite futili motivi relativi a questioni di vicinato che andavano avanti da qualche tempo, in particolare, negli ultimi giorni il problema era la musica troppo alta. Il solito diverbio è iniziato nel cortile tra Neziri e il 32enne ai quali poi si sono uniti il nipote del secondo e i figli del primo. Questi ultimi, insieme al padre, armati di coltelli, avrebbero sferrato diversi fendenti al corpo deli vicini, oltre a pugni. I due accoltellati, dopo essere finiti in terra sono riusciti a trascinarsi fino alle scalette che danno su via Rigopiano e qui sono stati presi e accompagnati al pronto soccorso da un parente e un'automobilista.
Mentre gli aggressori sono stati bloccati da una pattuglia della squadra volante, che nel frattempo era giunta sul posto, mentre cercavano di allontanarsi a bordo di una Nissan Juke di colore bianco. In seguito alle testimonianze raccolte e alle indagini che sono seguite, è stato deciso l'arresto in flagranza di reato. Muhamet e Tyson Neziri sono stati così accompagnati nel carcere di San Donato, mentre il minorenne è stato trasferito all'istituto penale per minori dell'Aquila.
A finire in manette Muhamet Neziri, 43enne originario della Serbia-Montenegro già noto alle forze dell'ordine, e 2 dei suoi 5 figli: Tyson e un minorenne del quale non è stata rivelata l'identità. Un terzo figlio è invece attualmente ricercato. Alla base della furente lite futili motivi relativi a questioni di vicinato che andavano avanti da qualche tempo, in particolare, negli ultimi giorni il problema era la musica troppo alta. Il solito diverbio è iniziato nel cortile tra Neziri e il 32enne ai quali poi si sono uniti il nipote del secondo e i figli del primo. Questi ultimi, insieme al padre, armati di coltelli, avrebbero sferrato diversi fendenti al corpo deli vicini, oltre a pugni. I due accoltellati, dopo essere finiti in terra sono riusciti a trascinarsi fino alle scalette che danno su via Rigopiano e qui sono stati presi e accompagnati al pronto soccorso da un parente e un'automobilista.
Mentre gli aggressori sono stati bloccati da una pattuglia della squadra volante, che nel frattempo era giunta sul posto, mentre cercavano di allontanarsi a bordo di una Nissan Juke di colore bianco. In seguito alle testimonianze raccolte e alle indagini che sono seguite, è stato deciso l'arresto in flagranza di reato. Muhamet e Tyson Neziri sono stati così accompagnati nel carcere di San Donato, mentre il minorenne è stato trasferito all'istituto penale per minori dell'Aquila.
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