Abruzzo zona rossa, dai bar alla scuola agli spostamenti: le nuove regole da domenica
Coronavirus: l'Abruzzo ora è in “zona rossa” anche per il Ministero della Salute. Lo ha annunciato il governatore, Marco Marsilio. L'ordinanza del ministro, Roberto Speranza, entrerà in vigore con tutta probabilità dal 22 novembre.
Si tratta, in soldoni, della “ratifica” da parte della Cabina di Regia nazionale (Iss-Ministero Salute), di quanto era già stato concordato nei giorni scorsi. L'Abruzzo, infatti, è in fascia rossa dal 18 novembre da quando, cioè, è entrata in vigore l'ordinanza firmata dallo stesso Marsilio, perfettamente in linea con i dettami del Decreto della Presidenza del Consiglio del 3 novembre, che in sostanza ha anticipato di due giorni una decisione inevitabili visti i parametri della regione, alle prese con una grave saturazione dei posti letto e una curva del contagio che fa fatica ad abbassarsi.
A livello pratico non cambierà nulla per i cittadini. Cambia, e molto, invece, per le attività commerciali che sono state costrette alla chiusura e per le famiglie. Con l'entrata in vigore dell'ordinanza nazionale, infatti, gli esercenti automaticamente avranno diritto ai risarcimenti previsti dal “Decreto ristori”, le famiglie ai bonus baby sitter e congedi parentali per la sospensione delle attività scolastiche.
LE MISURE
Confermate, dunque, le misure già in vigore dal 18 novembre. Per gli abruzzesi è vietato ogni spostamento, anche all'interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute; vietati gli spostamenti da una Regione all'altra e da un Comune all'altro.
Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L'asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.
Chiusura dei negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici.
Didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, a cui si aggiungono seconde e terze medie. Restano aperte, quindi, solo le scuole dell'infanzia, le scuole elementari e la prima media. Chiuse le università, salvo specifiche eccezioni.
Sono sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale. Sospese le attività nei centri sportivi. Rimane consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all'aperto in forma individuale.
Sono chiusi musei e mostre; chiusi anche teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie.
Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.
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