Il miglior ristorante d'Italia è in Abruzzo: Niko Romito spodesta Bottura

Niko Romito conquista la vetta della Guida Ristoranti d’Italia 2018 del Gambero Rossocon il suo ristorante Reale a Castel di Sangro, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, gestito con la sorella Cristiana.
Giovane cuoco autodidatta, l’abruzzese Romito, 43 anni, ha ottenuto le tre stelle Michelin 2014 e ha scalato la World’s 50 Best Restaurants, dove si posiziona quest’anno alla 43ma posizione. “Il cuoco moderno è quello che sa meritare le Tre Stelle Michelin, e da oggi le Tre Forchette del Gambero Rosso ma sa anche portare qualità in una mensa ospedaliera, dimostrando che l’alta cucina si può fare per tanti, se non per tutti, e con un progetto sostenibile”, ha detto Romito a margine della cerimonia di consegna dei premi della guida che lo pone al vertice assoluto con 96 punti. Romito ha inteso sottolineare come il progetto “Intelligenza nutrizionale” abbia rivoluzionato i pasti distribuiti in due ospedali romani, il Cristo Re e Villa Betania, “migliorando l’apporto nutrizionale per i pazienti e il food cost”.
Il 2017 è stato un anno speciale per lo chef abruzzese, “sta arrivando da tutto il mondo gente che chiede la nostra formazione - ha evidenziato - E con il progetto Bulgari stiamo portando la vera cucina italiana nelle grandi città del mondo; ultima apertura a Pechino. Tutto questo perché con i miei ragazzi riesco a fare grande ricerca, e dal mio ristorante parte un messaggio di innovazione che è compreso in tutto il mondo”.
Sono nove i nuovi ingressi al top della classifica della guida “Ristoranti d’Italia 2018 del Gambero Rosso”: Agli Amici dal 1887, Atman a Villa Rospigliosi, Enrico Bartolini Mudec Restaurant, Da Caino, D’O, Duomo, Imàgo dell’Hotel Hassler, Miramonti l’Altro, Pagliaccio. La “Novità dell’anno”, secondo i gastronomi del Gambero Rosso, è “Signore te ne ringrazi“, la nuova creatura di Michele Biagiola a Montecosaro (Macerata). Ristoratore dell’anno a Stefan Wieser de la Siriola dell’Hotel Ciasa Salares di San Cassiano (Bolzano). Luca Lacalamitadell’Enoteca Pinchiorri di Firenze è il “Pastry chef dell’anno” (premio speciale La Bella Estate Vite Colte). Andrea Leali di Puegnago sul Garda (BS) è il “cuoco emergente” (premio speciale Acqua Panna e S. Pellegrino).
“La cucina italiana è più matura più che mai”, ha spiegato Laura Mantovano, curatrice della guida che quest’anno raggiunge il numero record di 38 Tre Forchette. “Non è più tempo di sterili esercizi di stile, trionfano concretezza e immediatezza di sapori. Si riparte dalla tradizione perché, se è vero che non c’è futuro senza contaminazione, scambio, confronto, è altrettanto certo che non c’è futuro senza tradizione e la grande esplosione dei Tre Gamberi, le trattorie custodi della sapienza familiare, lo conferma. Il territorio, dunque, come centro nevralgico del sistema, al cuore di tutto c’è l’ingrediente. È dalle radici che si riparte per disegnare il futuro. L’arma vincente – ha aggiunto – è il perfetto mix fra tecnica e concretezza contadina. I nove nuovi ingressi danno più che mai l’idea della straordinaria vitalità della nostra cucina, che vede in prima linea non solo giovani talenti ma anche “grandi vecchi” capaci di regalare, grazie a fortunati o intelligenti ricambi generazionali, nuove emozioni”.
Molti premi speciali tra le novità di questa cerimonia di premiazione: premio “Terra e Ambiente” a Carlo Magno di Collebeato, Andreina di Loreto, Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi. La Magnolia dell’Hotel Byron di Forte dei Marmi (Lucca) è il “Ristorante con la migliore proposta di piatti di pasta”, mentre Capofaro Malvasia Resort di Salina (Messina) propone il “Miglior pane in tavola”. Zur Rose di Appiano (Bolzano) è il “Ristorante che valorizza i grandi prodotti caseari Dop italiani”, mentre Votavota Marina di Ragusa viene premiato come “Ristorante con la migliore proposta di abbinamento cibo/birra”.

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